Fra le muffe verdi che possono svilupparsi sul substrato del prataiolo è sicuramente la più pericolosa in termini di impatto sulla produttività, perché:
- Le spore, soprattutto quelle di T. aggressivum sono in grado di svilupparsi molto più rapidamente del micelio del prataiolo, soprattutto se le temperature del composto salgono sopra i 28°C.
- La produzione di clamidospore, particolarmente resistenti ai trattamenti termici e di disinfezione, consente a tale parassita di passare indenne da una lavorazione all’altra, innescando una spirale di infezioni e reinfezioni difficile da arrestare.
-Le conidiospore sono invece di dimensioni molto piccole per cui riescono facilmente a passare anche attraverso filtri ad alta efficienza.
- Molte specie sono in grado di produrre mycotossine, e quindi oltre a inibire la crescita di altri funghi per competizione nello spazio e nell’utilizzo delle sostanze nutritive, secernono anche enzimi e tossine che attaccano il micelio del prataiolo e ne bloccano lo sviluppo.
Per queste caratteristiche poche spore presenti per grammo di composto possono causare grosse perdite in termini di quantità e qualità del prodotto.
Il Trichoderma può manifestarsi:
Come parassita nel composto incubato:
Sulla terra di copertura e/o frammenti di funghi:
dando luogo a zone ricoperte da un micelio inizialmente bianco e difficilmente distinguibile da quello di Agaricus, ma che a maturazione delle spore assume una tipica colorazione verde –foresta.
Sul cappello dei funghi:
Macchie di Trichoderma aggressivum
Trichoderma spp.