Consigli per il consumatore

 

I funghi freschi  si presentano compatti, non flaccidi e con tipico odore fungino.

Scartare funghi troppo flaccidi o che presentano sviluppo di parassiti, muffe e larve di insetti.

Pochissime specie fungine possono essere consumate crude, è comunque sempre consigliabile sottoporre i funghi ad adeguata cottura, per favorirne la digeribilità.

La shelf life stimata in frigo può variare molto, sia in dipendenza della specie fungina che del contenuto di acqua; anche nell’ambito della stessa specie possono esserci notevoli differenze legate allo stadio di maturazione dei carpofori. In generale i funghi sono un alimento rapidamente
deperibile, anche conservandoli in frigorifero se ne consiglia il consumo dopo 24-36 ore dalla raccolta, oppure prolungarne la conservabilità sottoponendoli a trattamenti di conservazione (cottura, congelamento, essiccazione, conservazione sott’olio).

Terza e quarta gamma


Come per tutti gli alimenti il tempo di conservazione è inversamente proporzionale al grado di manipolazione. Nel caso di funghi sgambati, affettati, triturati, l’indicazione della data di scadenza è riportata in etichetta. Si consiglia di rispettare tale indicazione e di consumare tali prodotti sempre previa cottura.


Conservare in frigo ad una temperatura di 2-4°C


Per la conservazione in frigo utilizzare sacchetti di carta alimentare. Assolutamente da evitare sacchetti di plastica o contenitori sottovuoto, che invece possono accelerare i processi di degradazione con rapida alterazione delle caratteristiche organolettiche e nutrizionali.


Non posizionare i funghi vicino ad alimenti con odore troppo forte, potrebbero assorbirlo!


I funghi coltivati crescono in ambiente “protetto”, in cui viene mantenuto un elevato standard igienico, necessario per prevenire la diffusione di parassiti del fungo che potrebbero compromettere qualità e quantità prodotte. Il substrato di crescita e l’acqua utilizzata per le bagnature vengono controllate sia dal punto di vista chimico che microbiologico.

La raccolta è effettuata da personale che ha ricevuto adeguata formazione igienica e che indossa appositi indumenti protettivi, in modo da ridurre al minimo i rischi di contaminazioni fisiche, chimiche e microbiche.


Nonostante questo è opportuno:


Lavare i funghi, spontanei e coltivati, prima dell’uso


                                      

Rimuovere i residui di torba o suolo (biotopo), tagliando con un coltello la parte basale del gambo. Gran parte del materiale dovrebbe già essere stato rimosso dal raccoglitore nell’ambiente di crescita del fungo (nel caso di funghi spontanei il raccoglitore  dovrà fare attenzione a non rimuovere caratteri importanti ai fini della determinazione di specie fungina).

Lavare sotto acqua corrente fredda; non mettere in ammollo i funghi in quanto assorbirebbero troppa acqua perdendo poi consistenza durante la cottura.
Per allontanare l’eccesso di acqua dopo il lavaggio è consigliabile tamponarli con carta assorbente.